Parte del progetto "Discesa e Risalita. DISLESSIA".

Dislessia. Discalculia. Disnomia. Disortografia. Sono solo etichette. Possono cambiare la vita. A me l'hanno cambiata, in meglio.

Quando mi sono stati diagnosticati tutti i disturbi specifici dell'apprendimento, avevo trentadue anni. In quel momento la mia vita è cambiata. I fallimenti che hanno costellato la mia intera esistenza hanno trovato una ragione oggettiva. Ho cessato di essere l'alunno pigro additato dagli insegnanti, il figlio svogliato dei miei genitori e l'amico di tutti dedito esclusivamente al bivacco e al divertimento. Non sono stato più un vaso rotto con i cocci sparsi e abbandonati su un pavimento impolverato. Ho cessato di essere l'inetto, la cui autostima costantemente ho svilito.

Sono diventato un uomo che ha compreso perché l'impegno profuso nello studio non fosse stato ricambiato da un buon profitto e la spiegazione delle infinite difficoltà riscontrate. La spiegazione, non la giustificazione; perché, quando ho cercato e poi trovato la conferma di un sospetto, non desideravo procurarmi un alibi. 

Questo progetto non è un tentativo di giustificare i miei fallimenti. Questo progetto è la mia personale “rivolta di Spartaco”, un atto di ribellione e una cesura netta con il passato; è la sintesi estrema di un percorso intimo e individuale. Un invito, se vogliamo, a non soccombere alle umiliazioni, ai giudizi e ai fallimenti. 

Di dislessia se ne parla, ma sui risvolti psicologici spesso si tace.